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Candeggina

 

di e con Stefania Tamburini e Rossano Varliero

 

“Come facciamo a trovare un equilibrio con noi stessi e col mondo esterno se demonizziamo l'animale che siamo,

se ci vergogniamo del nostro corpo, se inventiamo fratture e gerarchie tra corpo e mente, tra sentire e pensare,

tra materia e spirito, tra peso e energia?”

Joyce Lussu, Il libro delle streghe

 

Candeggina nasce dalla necessità di indagare l’eterno conflitto tra maschile e femminile, dominio e sottomissione,  mente e corpo, cercando una possibilità di incontro e di comunione che forse è solo ipotizzabile. Due componenti di una sola entità: da una parte desiderio di carnalità, fisicità, istinto; dall’altra controllo totale, dominio, bisogno maniacale di ordine e pulizia. Ecco allora che la candeggina assurge a ruolo di acqua battesimale, capace di dirimere i conflitti. Tutto si consuma in uno spazio limitato e claustrofobico, luogo della tragedia quotidiana. Attraverso un alternarsi di linguaggi ora più visivi, ora più terreni, lo spettacolo non offre  una soluzione. Non ha la risposta ma cerca di focalizzare sotto una grande lente deformante questo difficile ed eterno conflitto senza fine.

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